Assolta in rito abbreviato.

Assolta […] “perché il fatto non sussiste” dall’ accusa di aver minacciato il suocero dicendo allo stesso: “Ti ammazzo bastardo tu e la tua famiglia” (art. 612, comma 2, c.p.) e di avergli cagionato lesioni personali alla spalla sinistra colpendolo con la portiera della vettura dal medesimo condotta (artt. 582; 585; 577, comma 2, c.p.).

La difesa, essendosi potuta fortunosamente avvalere delle immagini a circuito chiuso del videocitofono della abitazione dell’imputata, valorizzava i gravi deficit di credibilità soggettiva e di attendibilità delle dichiarazioni accusatorie dell’affine.

La difesa depositava consulenza fonica forense sui dialoghi captati dal videocitofono che escludeva la pronuncia delle frasi minatorie da parte della imputata. La consulenza medico legale della difesa rilevava poi come il medico del pronto soccorso non avesse osservato ed annotato nel referto alcun segno oggettivo della presunta contusione “da sportellata” denunciata dal querelante; l’azione traumatica di tale tipo ed entità non avrebbe potuto produrre il tipo di lesione riferita dal querelante, il quale era dunque ritenuto inattendibile anche sotto tale profilo.

Tribunale penale di Roma, VIII Sezione Monocratica, Sentenza del 7 Marzo 2023, n. 50891/19 N.R., 7972/22 R.G. DIB..

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