Casi di Successo
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Peculato del Tutore (314 c.p.)
Assolto dall’imputazione di peculato (art. 314 c.p.) “perché il fatto non sussiste”, […] amministratore di sostegno (hinc “a.d.s.”) della Sig.ra […], accusato di aver sottratto somme di denaro, per un importo pari a 92.000 € circa, dal conto corrente dell’amministrata, poi, defunta di cui l’imputato, nella ridetta qualità, aveva la disponibilità.
La difesa dimostrava la correttezza dell’operato dell’a.d.s., evidenziando come i prelievi di denaro contante non avessero alcuna finalità appropriativa rilevante ai fini dell’integrazione del delitto contestato, rapportabile alle sole condotte che abbiano natura “del tutto incompatibile con il titolo per cui si possiede, da cui deriva una estromissione totale del bene dal patrimonio dell’avente diritto con il conseguente incameramento dello stesso da parte dell’agente” (Cass. Pen., Sez. VI, 23 gennaio 2018, n. 19484).
Era posta all’attenzione del Tribunale la puntuale rendicontazione degli importi di cui alla imputazione: gli stessi erano destinati all’assistenza dell’amministrata, alle sue necessità post mortem e al pagamento delle imposte residue da parte degli eredi, che erano puntualmente informati di tutte le movimentazioni compiute dall’imputato.
Tribunale di Velletri, pubblica udienza del 23 marzo 2022, p.p. n. 1947/2019 N.R. e n. 6325/2019 R.G.G.I.P.