Casi di Successo
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Bancarotta fraudolenta distrattiva e documentale
Bancarotta fraudolenta distrattiva e documentale (art. 216, n.1 e 2, L. Fall.). Assolta “perché il fatto non sussiste”.
La dottoressa […],Presidente del C.d.A., co-amministratrice delegata, poi, liquidatrice della […] S.r.l., antichissima stamperia italiana, preminente editrice di codici, rassegne e riviste forensi, fondata nel Regno Sabauda e fallita nel 2016, per aver distratto attivi per [..000,00]; falsificato i bilanci aziendali, registrando costi per oltre 400.000,00 euro, sine titulo; omesso la tenuta del “libro magazzino”.
Il Tribunale raccoglieva le suggestioni difensive circa la connotazione formalistica delle qualifiche gestorie dell’imprenditrice, che, pur discendente dell’antico fondatore, rivestiva eminentemente ruoli curatoriali ed editoriali in azienda.
Enfasi era data poi all’esegesi garantista a mente della quale responsabilità per “distrazione di attivi” è possibile previo sicuro accertamento dell’esistenza di queli importi nel patrimonio aziendale all’atto, ed in costanza, della qualifica di legale rappresentante, onere gravante sull’Accusa; tempistica del passaggio di consegne tra i vari fiscalisti e consulenti contabili negli anni avvicendatisi e l’esame delle deleghe operative tra amministratore effettivo ed apparente, indicavano irresponsabilità della erede.
Confutati, da ultimo, i presupposti bilancistici dell’ istituzione del “libro magazzino”, assenti nel caso de quo.